IL MITO

Il mito nasce in estate da un errore: doveva essere il ritratto di un’antenata, con i riccioli sciolti  e proprio quei riccioli dorati a un certo punto hanno preso vita e si sono trasformati in serpenti! Li ho ascoltati e assecondati, perché conosco la saggezza del colore che guida la mano…
Così l’antenata si è andata trasformando e il suo viso, per metà velato, è diventato quello di Medusa. Sicuramente antenata anche lei. Così le antenate sono diventate archetipi, immagini legate al mito che ci hanno formato e che continuano a vivere in noi, anche se spesso non ne siamo consapevoli, proprio come il dna di un avo…

Ogni immagine ha la sua cornice, dipinta nella tela e in dialogo con il mito. Cornice come prigione e quella di Medusa determina e racchiude  un modello dal quale l’immagine mitologica non riesce o non vuole  uscire. Cornice sovrastata dall’immagine del lato oscuro, quella di Medea, dal quale viene sopraffatta e annientata. Cornice come schema da cui si può uscire, quella di Antigone, che sceglie la disobbedienza civile e la condanna che ne seguirà. Immagini mitologiche oggi vive più che mai, perché ancora in dialogo con ognuno di noi, parte integrante del nostro dna culturale.

Gli occhi di Ipazia
2023 –  Pan Pastel e acrilici su tela – 50×60

Mahsa Amini
2023 –  Pan Pastel e acrilici su tela – 100×120

Medusa
2018- tecnica mista su tela – 100×80

Medea
2018, tecnica mista su tela, cm 75×110

Antigone
2018, tecnica mista su tela, cm 75×110